Restyling di un antipatico armadietto

Quando tre anni fa abbiamo smantellato casa per lasciar spazio agli “artigiani” (non mi piace chiamarli muratori o operai, sono nomi privi di verve) che avrebbero ristrutturato, la cucina era…terribile.
In circa due metri di parete c’erano fornelli, forno, una colonnina ed una serie di tre pensili tutti maledettamente in formica.
A questo punto mi sembra d’obbligo aprire una parentesi. Forse non vi ho mai parlato dell’odio repulsivo che nutro nei confronti della formica. Ciò che più mi indispone è l’impiallacciatura con le false venature del legno. Non si fa, non si spaccia una cosa per un’altra, non è corretto. Non ce l’ho con la formica solo per questo. Durante gli anni della guerra –e in quelli appena successivi- milioni di mobili in legno massello videro la loro fine divenendo legna da ardere affinché si facesse posto ai più moderni sostituti “fake”. Quanto spreco…
Quando qualche tempo fa ho portato via oggetti irrecuperabili (e fidatevi, se lo dico io che “#nonsibuttavianiente” lo erano sul serio) dalla cantina delle meraviglie, avevo messo nella lista nera anche un vecchio elemento della cucina, non perché fosse in cattivo stato. Semplicemente perché occupava spazio prezioso e, non da meno, era in formica.


Ho tentato di recuperare piedini e cerniere ma, con mia grande sorpresa, non ci sono riuscita (non si staccavano!). Forse ero solo stanca, forse era un segno. L’armadietto voleva ancora vivere.
Ho fatto un passo indietro e l’ho guardato bene. Mi faceva gli occhi dolci. Morale della favola, è rimasto con me.
Per rinnovare il suo aspetto datato ho staccato il piano superiore per sostituirlo con uno in legno “vero”, più sottile e che sporgesse meno dalla struttura. Ho rinforzato le giunture con dei chiodi e ho levigato per benino tutto il corpo.
Per il restyling ho scelto una vernice al gesso color azzurro polvere. L’ho stesa in due mani, senza applicare preventivamente cementite o altro tipo di aggrappante. 
Al momento di scegliere il piano, come mio solito, prima di passare dal falegname ho dato un’occhiata in giro, nella cantina ed in casa. Vi ricordate del tagliere per ammassare la pasta di cui vi ho parlato qui?


Era molto rovinato (mia nonna ci avrà preparato chili e chili di chitarrina), pertanto lo usavo solo come decorazione. La misura era perfetta per essere il nuovo piano dell’armadietto (a volte penso che era già tutto scritto).
 L’ho fissato con dei chiodi e trattato con un impregnante color castagno.


L’armadietto ora è in soggiorno. Non so ancora bene se utilizzarlo come mobile tv o all’ingresso. Voi che ne dite?










Pics by Federica Del Borrello(ChiccaCasa)


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