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4 diversi volti dello stile nordico (con racconti di design)

Non amo incasellare gli stili d’arredo in standard ben specifici.
Non è possibile farlo, anzi, stai alla larga da chi decanta delle regole ferree per ottenere un certo stile nelle proprie case. Molto spesso si tratta di congetture e teorie rilasciate da qualcuno e copiate, poi da tutti gli altri.
Non dimentichiamoci che gli stili d’arredo derivano da case reali abitate da esseri umani con i propri gusti personali.

Se ci fossero davvero standard rigidi da seguire per dare un certo “sapore” agli interni, le nostre abitazioni sarebbero tutte l’una il doppione dell’altra, non trovi?
Beh, in effetti, sempre più spesso ci imbattiamo sui social in case praticamente identiche con bianco, legno chiaro, pavimenti in legno o gres effetto legno, listelli dietro la tv e carta da parati jungle sulla parete alle spalle del letto.

Dai, lo so che leggendo te ne è venuta in mente almeno una così.


Io amo basarmi sui fatti per rinforzare le mie tesi. Se c’è uno stile d’arredo che conosco meglio degli altri, quello è lo stile scandinavo.

Partiamo dalle basi: su questo blog trovi un altro articolo in cui ti racconto 7 cose da sapere per entrare nel mood delle case scandinave e ti spiego quali sono gli elementi chiave e il sentiment che accompagnano le dimore nordiche.

Le abitazioni scandinave non sono tutte uguali, ovviamente.

Nello stesso stile nordico possiamo identificare delle nicchie stilistiche differenti.
Ho estrapolato 4 diversi filoni decorativi che fanno tutti capo all’arredamento nordico.
Sono sicura, tuttavia, che questi non sono affatto gli unici.

  1. Modernismo scandinavo

Il Modernismo Scandinavo emerse tra gli anni '30 e '70 del 20° secolo, influenzato dalle idee della scuola del Bauhaus, ma con un'interpretazione unica che rifletteva i valori culturali e le esigenze funzionali della società scandinava. Questo stile è stato una risposta alla necessità di creare oggetti e ambienti che fossero non solo estetici, ma anche pratici e accessibili a tutti.

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  • Il principio guida del Modernismo Scandinavo è la funzionalità. Ogni elemento del design ha uno scopo ben definito e non si lascia troppo spazio al superfluo.
    Le linee pulite e le forme semplici (ma mai banali) sono tratti distintivi. Mobili e oggetti sono spesso caratterizzati da contorni netti e geometrici.

  • L'uso di materiali naturali come il legno massello, in particolare il teak, la quercia e la betulla, è molto comune. Tuttavia, molte icone del design scandinavo sono anche in tubolare d’acciaio, materiali plastici e multistrato (entrambi questi ultimi considerati innovativi negli anni ‘50).
    Anche il cuoio e il lino sono materiali popolari.

  • Un altro aspetto fondamentale è la durabilità. I prodotti sono progettati per durare nel tempo, sia per la qualità dei materiali che per il design intramontabile.

    Questo stile si rifà alle case firmate dai grandi designer e architetti degli anni d’oro (anni ‘50, ‘60) come la Aalto House, la Finn Juhl House o le case dei coniugi Eames.

    Tra le icone di design per ricreare questo stile ci sono senza dubbio i capolavori intramontabili di questi designer.

  • Arne Jacobsen

    Conosciuto, per esempio, per la poltrona Egg o la poltrona Swan, Jacobsen è un'icona del design danese che ha influenzato fortemente il modernismo scandinavo. Notevoli sono anche le sue celebri fantasie geometriche per carta da parati e tessuti.

  • Alvar Aalto

    Finlandese, Aalto è strettamente associato al movimento modernista scandinavo. Le sue opere, come il vaso Savoy e la Paimio Chair, sono riconoscibili per il loro design organico e innovativo.

  • Hans J. Wegner

    Famoso per la sua serie di sedie, tra cui la Wishbone (di cui ti ho parlato in questo reel sul profilo di CASAFIKA), Wegner è noto per la maestria nella lavorazione del legno e per il design ergonomico dei suoi capolavori.

  • Poul Henningsen

    Conosciuto soprattutto per la serie di lampade PH, Henningsen ha rivoluzionato il design dell'illuminazione con un approccio funzionale ed estetico.

2. Cottage - Rustico scandinavo

Spesso presente nell’arredamento delle case di campagna svedesi, ha subìto delle contaminazioni dallo stile inglese. È una corrente meno minimale, ma anche molto colorata e accogliente.
Su questo blog trovi un intero home tour di una tipica casa svedese rosso Falun con interni rustici.

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  • Il rustico scandinavo fa largo uso di materiali naturali come il legno, la pietra e il lino. Il legno è spesso lasciato al naturale, con venature in rilevo e finitura opaca, oppure dipinto in colori tenui.
    Gli arredi principali sono quasi sempre in legno massello, privi di impiallacciatura.

  • Tra i colori predominanti che si vedono spesso in abbinamento a questo mood, ci sono quelli terrosi e naturali, come il marrone, il cannella, il mattone e il grigio, ma anche i gialli tenui, i blu intensi e scuri, i verdi a prevalenza di giallo e il rosso Falun. Quest'ultimo è un colore rosso scuro caratteristico degli esterni delle case svedesi rurali (ti racconto la sua storia in questo video su Instagram).
    Negli interni rustici scandinavi, anche i colori pastello stanno benissimo.

  • Questo stile incorpora spesso elementi decorativi tradizionali come tappeti tessuti a mano, coperte di lana, e mobili antichi o in stile antico e perlinato sulle pareti.

  • Ci sono influenze inglesi, particolarmente nel design dei mobili e nei dettagli decorativi.
    Le stesse sedie Pinnstolar (forse le più famose dell’arredamento nordico) derivano da una sedia inglese, la Windsor. Trovi tutta la storia nell’articolo La sedia scandinava Pinnstol: curiosità e abbinamenti.

    Un altro elemento caratterizzante di questa nicchia stilistica è il motivo chintz. Il chintz è un motivo botanico-floreale dai colori vivaci, di origine indiana, arrivato in Europa (e, quindi, in Inghilterra) nel 17° secolo e rielaborato con disegni della flora locale. Viene utilizzato su carte da parati, cuscini e tappeti per portare la natura della campagna anche indoor.

  • Oggetti decorativi come teiere in ceramica, vasi di fiori freschi e porcellane decorative sono comuni e aggiungono un tocco di charme.

3. Eclettismo scandinavo (Svensk Tenn)

L'eclettismo scandinavo è caratterizzato da un uso audace dei colori, da pattern floreali e influenze esotiche. Da questa combinazione nascono gli ambienti vibranti, fantasiosi e sgargianti tipici del celebre brand scandinavo Svenskt Tenn.

Questo stile è stato reso famoso dal lavoro di designer come Josef Frank, il quale ha lavorato per la celebre azienda svedese. Le sue creazioni sono note per l'uso di motivi floreali e botanici estremamente suggestivi su tessuti e wallpaper.

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  • Pattern floreali
    L'uso di motivi floreali ricchi e dettagliati è una caratteristica distintiva. Questi pattern spesso rappresentano la natura in una maniera idealizzata e romantica, con fiori esotici e fogliame rigoglioso.

  • Influenze coloniali
    Oltre ai pattern floreali, si notano influenze coloniali nelle scelte di materiali e nei dettagli decorativi. Elementi come mobili in legno scuro, tessuti ricamati e accessori esotici evocano un senso di avventura e scoperta.

  • Colore e vivacità
    L'eclettismo nordico abbraccia una palette di colori vivaci e saturi come verde prato, giallo limone, magenta e rosso aranciato. Questa scelta cromatica crea ambienti dinamici e stimolanti, spesso con contrasti audaci.

  • Armonia e contrasto
    Nonostante la varietà di influenze, l'eclettismo scandinavo riesce a mantenere un equilibrio armonioso. Gli elementi diversi si combinano per creare uno spazio coerente e accogliente, dove ogni pezzo racconta una storia e contribuisce all'atmosfera generale.

L'eclettismo scandinavo rappresenta un approccio coraggioso e personale al design, dove l'individualità e la creatività sono celebrate. Questo stile è perfetto per chi ama mescolare culture e influenze diverse, creando ambienti unici e pieni di carattere.

4. Japandi

Il termine Japandi rappresenta una fusione tra lo stile giapponese e quello scandinavo, combinando l'estetica minimalista e funzionale di entrambi i mondi. Sebbene Japandi sia un termine relativamente moderno, la compatibilità tra i due stili non è casuale e si basa su principi estetici e filosofici comuni.

Negli anni '50 e '60, il movimento modernista promosse principi di design che erano in linea sia con l’estetica giapponese che con quella scandinava. Designer modernisti come Alvar Aalto (Finlandia) e Isamu Noguchi (Giappone) condivisero molte idee comuni.

Durante il 20° secolo, ci sono stati numerosi scambi culturali tra il Giappone e i paesi scandinavi, specialmente attraverso esposizioni internazionali e conferenze di design. Questi eventi hanno facilitato l'influenza reciproca tra le due tradizioni di design.

In più, il concetto giapponese di wabi-sabi, che celebra l'imperfezione e la bellezza dell'impermanenza, ha trovato risonanza nella sensibilità scandinava per il design sobrio e funzionale.

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  • Materiali naturali
    Il design Japandi si caratterizza per l'uso di materiali naturali come legno, bambù, ceramica, pietra e tessuti grezzi come lino e cotone.
    Il legno può essere sia rustico e al naturale che ben rifinito, satinato, con tonalità piuttosto calde. Le fantasie spaziano da motivi floreali e botanici, rappresentati in modo stilizzato, a forme geometriche semplici, con un'enfasi sulle texture naturali tattili.

  • Aspetto essenziale
    Dal punto di vista decorativo, il Japandi adotta un approccio minimalista, privilegiando pochi elementi essenziali e creando spazi che trasmettono armonia ed equilibrio. Ogni oggetto è scelto per la sua funzionalità e si utilizzano punti focali per attrarre l'attenzione senza sovraccaricare l'ambiente.
    Nella decorazione si possono integrare elementi tipici delle abitazioni giapponesi come lanterne di carta, porcellane, paraventi e pannelli scorrevoli in legno e carta.

  • Palette naturale
    La palette di colori è composta da tonalità neutre come bianco, grigio e beige, che offrono uno sfondo luminoso e accenti caldi. In questo modo, il Japandi genera spazi eleganti, sereni e funzionali, portando l’attenzione sulla bellezza della natura e dell'artigianato.
    Guarda l’home tour di una casa in stile Japandi.

Come avrai di certo notato dalle immagini, queste quattro interpretazioni dello stile nordico sono molto diverse tra loro. Ognuna ha le sue caratteristiche, reinterpretabili da chiunque ne voglia prendere ispirazione.

Nel testo, ho cercato di fornirti informazioni legate a contesti storici e artistici. Per conoscere uno stile a fondo, secondo me, bisogna partire dagli avvenimenti, per carpirne l’essenza autentica.

Se stai arredando casa, sappi che seguire delle linee guida alla lettera non ti serve a nulla. Quello che possono aiutarti a fare gli stili d’arredo è prendere ispirazione per manifestare la tua personalità attraverso la tua casa.


In quale di questi 4 filoni ti identifichi maggiormente?
Fammelo sapere in un commento, mi fa sempre piacere entrare in contatto con te.

Continuiamo la discussione sugli stili d’arredo anche su Instagram (ne parliamo spesso). Scrivimi in DM se hai letto questo articolo e fammi sapere, se ti va, cosa ne pensi.