Cesare Lacca: un tuffo nel design anni ‘50
Cesare Lacca è lo scenografo e designer italiano che negli anni ‘50 elaborò decine di modelli di carrelli portavivande che ancora oggi sono protagonisti degli angoli bar di innumerevoli abitazioni.
I pezzi di design di Cesare Lacca sono incredibilmente impattanti dal punto di vista estetico, pratici ed estremamente funzionali.
Se ne parla troppo poco: le informazioni sulla vita e sulle opere di Cesare Lacca sono davvero esigue, ma le sue opere hanno hanno lasciato il segno sia in Italia che all’estero.
Basta cercare il suo nome su Google per accedere al generoso lascito di pezzi Mid Century in vendita nei negozi online di modernariato.
Cesare Lacca designer
Lo conosciamo maggiormente per gli iconici carrelli bar in legno e ottone, tuttavia, Cesare Lacca ha progettato tanti altri mobili e complementi come brocche, lampade, poltrone, tavolini e portariviste.
In più, la sua carriera vanta di brillanti collaborazioni con diverse aziende di spicco e la partecipazione a esibizioni importanti come Italy at Work: Her Renaissance in Design Today e la Triennale di Milano.
Ho raccolto alcuni degli oggetti firmati Lacca più belli nei paragrafi qui sotto.
Cesare Lacca all’Italy at Work: Her Renaissance in Design Today
Cesare Lacca per Cassina
La collaborazione di Cesare Lacca con Cassina ha regalato a noi, amanti del design Mid Century dei preziosi pezzi da mangiare con gli occhi.
Si tratta di arredi e complementi perlopiù in legno lucido e vetro: carrelli portavivande, tavolini da caffè e portariviste. Prodotti eleganti, in diverse essenze, contraddistinti dai profili stondati e dalle strutture oblique, tipiche del design anni ‘50.
Eccone un assaggio.
Cesare Lacca per Arredo Luce
Per Arredo Luce, Lacca disegna lampade eclettiche, in cui mantiene la sua proverbiale fedeltà a vetro e ottone, ma diversifica questi due materiali giocando con forme, colori e finiture.
Il risultato è una gamma variegata di prodotti per l’illuminazione legati da una rilevante e straordinaria presenza scenica.
La mia preferita? Senza dubbio Alien, una lampada da tavolo in cui una fluttuante navicella aliena in vetro opaco è sorretta da una base conica in metallo, che ricorda proprio il fascio di luce prodotto da un UFO in volo.
Poltrone con schienale alto
Non passano inosservate le sedute disegnate da Cesare Lacca.
Si tratta, perlopiù, di poltrone con schienale alto.
I materiali prediletti per evidenziare i dettagli sono sempre legno e ottone (quest’ultimo utilizzato in alcuni casi per i piedi).
I tessuti sono pregiati e raffinati: stoffe lucide, velluto o tessuti decorati.
Cesare lacca bar cart
Non ho resistito davanti a questo bar cart in ottone e legno di mogano, un gioiellino degli anni ‘40, disegnato proprio da Lacca.
Ne ho testato la praticità.
Il vassoio di vetro superiore si rimuove con facilità, grazie alle pratiche maniglie.
I tre porta bottiglia scongiurano ogni rischio di caduta accidentale delle bevande, durante il trasporto.
L’ampio ripiano inferiore può essere usato per appoggiare tovaglioli extra o piatti e bicchieri vuoti, dopo la consumazione.
Dove trovare i pezzi di Cesare Lacca?
Trovare un pezzo disegnato da Lacca è un gioco da ragazzi.
Online puoi trovare una vasta gamma di scelta in tutti i negozi di modernariato online e anche su ebay.
Se sei in cerca di un vero affare, aguzza la vista nei mercatini dell’usato. Non è difficile trovare gli intramontabili carrelli portavivande di Cesare Lacca ad un prezzo più che vantaggioso.
Vuoi conoscere meglio Cesare Lacca?
Le informazioni biografiche su Lacca scarseggiano, nonostante il calibro delle sue opere.
L’architetto Paola Ferri ha svolto un’accurata indagine su Lacca.
Nella monografia Cesare Lacca Scenografo Designer, Paola Ferri ha ricostruito parte della vita privata, analizzato le influenze artistiche e raccolto immagini di opere e scenografie.
È il testo più ricco e completo che abbiamo riguardo a Lacca, in cui emerge “un personaggio eclettico e cosmopolita dai molteplici influssi culturali che sono all’origine dei caratteri così vari e personali della sua opera”.