Cura della Monstera deliciosa: i segreti per coltivare la pianta che incanta tutti
La cura della Monstera Deliciosa ti mette in crisi? Sei in ottima compagnia.
Nessuno vorrebbe rischiare di mettere a rischio la bellezza della regina indiscussa delle giungle domestiche, icona tropicale dalle foglie bucherellate cuoriformi, la diva di ogni vivaio.
Il suo nome è sulla bocca di tutti i plant lovers, ma lo è stato anche negli anni ‘80/’90. Gli esemplari sopravvissuti alla prima ondata del trend, hanno ormai foglie gigantesche e fenestrate.
Sto parlando della Monstera deliciosa.
Sono tantissime le curiosità e le domande che ogni orgoglioso proprietario di questa maestosa pianta da appartamento, si pone.
Perché si chiama Monstera deliciosa? Perché la Monstera non fa i buchi? Cosa fare con le radici che escono dal vaso? Come curare la Monstera?
In questo post ti racconto tutto quello che ho imparato, in più di tre anni, dalla coltivazione di questa pianta.
Perché si chiama Monstera deliciosa?
Foglie grandi e fenestrate, un portamento invadente e disordinato e lunghe radici aeree. Sono proprio queste caratteristiche a mandare in visibilio tutti gli estimatori di questa pianta.
Nella natura selvaggia, una fogliolona di Monstera può sembrare una grande testa a più occhi.
Non è un caso che il nome scientifico la ragguagli a un mostro, un mostro meraviglioso, a quanto pare, ma molto, molto grande.
Per capirla, devi guardarla in natura
La Monstera è originaria dell'America centro-meridionale, dove cresce gioiosa e bucherellata in un clima caldo e ad alto tasso di umidità. Fa capo alla famiglia delle Aracee, ed è diffusa nell’area che si estende tra il canale di Panama e il Messico. Proprio in Messico fu classificata nel 1849 dal botanico danese Frederik Michael Liebmann.
È una pianta epifita, che vuol dire che utilizza come supporto altre piante o alberi.
Queste forniscono alla Monstera un sostegno per la crescita verticale. Dal fusto della Monstera partono radici aeree che si aggrappano alla pianta ospitante. In questo modo, nostra mostruosità, la deliciosa, sale velocemente verso il cielo, arrivando fino a 20 metri d’altezza
Osservarla in natura è fondamentale per comprendere le abitudini e le esigenze della pianta.
Il suo comportamento ci suggerisce diverse informazioni cruciali sulla cura della Monstera deliciosa.
Un sostegno è necessario. Può andar bene un palo muschiato, un ramo naturale, un manico di scopa rivestito di sfagno, basta che possa aggrapparsi per camminare verso l’alto.
Un vaso piccolo è sufficiente. Al contrario di ciò che la grandezza delle foglie ci possa far pensare, non serve tanto spazio per le radici della Monstera deliciosa.
Questo perché man mano che sale, farà nuove radici a ridosso del supporto verticale, per aggrapparsi e non sentirà il bisogno di estendersi troppo in orizzontale.La luce indiretta è molto gradita. Gli alberi o le piante a cui la Monstera si affida, attenuano con le loro chiome la luce diretta del sole, facendo un po’ da filtro.
Monstera deliciosa: luce
È vero che in giro per l’Italia molte Monstera vivono felici e rigogliose in pieno sole e all’aperto, ma in un ambiente domestico è bene fare attenzione alla luce.
Per tirare su una Monstera felice in casa, è necessario andare incontro alle sue esigenze, trovandole un posto adeguato.
C’è chi afferma che la luce indiretta sia tassativa, ma diciamoci la verità: non è così.
Monstera deliciosa vuole senz’altro molta luce e tollera il sole diretto, basta abituarla gradualmente ad accogliere i raggi solari.
10 minuti in più ogni giorno di esposizione diretta basteranno per farle prendere confidenza con il sole.
Puoi ricavare uno spazio per lei, a ridosso di una finestra. La luce copiosa aiuterà a rendere la sua crescita rigogliosa e a ottenere foglie grandi e in salute.
C’è da precisare, quanto, nonostante il suo amore sconfinato per la luce brillante, la Monstera riesca a vivere serena anche in un ambiente non troppo luminoso.
Monstera e umidità
Nostalgica delle sue origini tropicali, necessita un buon tasso di umidità ambientale.
Per ovviare all’aria delle nostre case, asciugata dai caloriferi d’inverno e dal caldo d’estate, è bene nebulizzare frequentemente dell’acqua (meglio se non calcarea) sulla sua verde chioma utilizzando un semplice spruzzino.
Monstera deliciosa: portamento e palo muschiato
Possiamo aiutarla ad assumere un portamento verticale inserendo nel vaso un palo muschiato al quale fissare – con del fil di ferro, del velcro o dello spago – i fusti principali.
Come fare un palo di sfagno fai da te?
Il sostegno ideale è un palo di sfagno. Puoi realizzarlo con il fai da te arrotolando una rete a maglia quadrata fino a formare un cilindro, che riempirai di sfagno o di bark. Inserisci il palo nel vaso, in modo che sia saldo e stabile e avvicina delicatamente i fusti principali. Il palo deve essere sempre umido, puoi vaporizzarlo spesso.
Guarda un breve tutorial su come fare un palo muschiato con lo sfagno.
Cosa mettere al posto del palo muschiato?
Odi l’estetica del palo muschiato? Ti capisco.
Un escamotage che ho utilizzato in passato per sostenere la pianta è stato quello di legare la pianta a un filo trasparente, a sua volta fissato al soffitto, magari con un chiodino. Attenzione perché, visto che il filo non si vede, ci si scorda facilmente della sua esistenza e si potrebbe spostare la pianta senza prima slegarla creando disastri (testato!).
Cosa fare con le radici aeree?
Come ti dicevo, oltre alle radici “tradizionali” la Monstera sviluppa anche scenografiche radici aeree.
Si riconoscono con facilità: sono più scure, più ruvide e più robuste di quelle da terra.
In più, si manifestano palesemente con il loro andamento, che tende a fuoriuscire dal vaso o ad avvicinarsi al palo.
Se queste radici indisciplinate non ti piacciono, puoi convertirle in radici da terra, infilandole con gentilezza nel panetto di terra. In alternativa puoi avvolgerle delicatamente attorno al palo muschiato.
Quando e come innaffiare la Monstera deliciosa?
Le piante, quando hanno sete, cambiano aspetto, ci hai fatto caso?
Dopo poco tempo trascorso ad osservarla, imparerai a riconoscere con un solo sguardo il momento in cui la tua Monstera ti chiede dell’acqua.
Sai chi conosce bene il linguaggio delle piante? L’ igrometro.
L’igrometro è uno strumento meccanico ed economico super utile per capire se il terreno è asciutto o ancora umido in profondità.
Puoi dare acqua, nel caso della Monstera, quando la lancetta scende al di sotto del livello 2.
Ricorda, se sei in dubbio, che è sempre meglio dare meno acqua che esagerare.
L’eccesso idrico potrebbe portare al temutissimo e spesso irreversibile marciume radicale.
Se vuoi fare a meno dell’igrometro, lascia asciugare tutto il panetto di terra (non solo la superficie) tra un’irrigazione e l’altra.
Un buon metodo per innaffiare la Monstera Deliciosa è la subirrigazione. Inserisci il vaso in una ciotola piena d’acqua a temperatura ambiente. Aspetta una decina di minuti, rimuovi il vaso dalla ciotola e lascia scolare l’acqua in eccesso. La pianta assorbirà solo l’acqua necessaria.
Approfitta del momento dell’innaffiatura per pulire le foglie con un getto d’acqua tiepida o con un panno umido. Asciuga, poi, l’acqua in eccesso.
Le foglie sono coperte da pori dai quali la pianta respira. È importante che questi siano sempre liberi da polvere e sporcizia.
Monstera: parassiti e concimazione
Le docce frequenti scoraggiano, seppure in parte la comparsa dei terribili parassiti.
Per sconfiggerli è bene adoperare prodotti specifici e prevenire attacchi futuri con trattamenti sistemici.
Come ogni mostro che si rispetti, la tua Monstera avrà fame oltre che sete!
Nutrila regolarmente con del concime liquido per piante verdi, in estate (ogni 15 giorni) e anche in inverno (meno di frequente) se la tua pianta continua a fare foglie.
Segui sempre le istruzioni riportate sulla confezione, ma diminuisci leggermente le dosi d’etichetta.
Rinvasi e substrati per ricreare l’habitat della Monstera deliciosa
Puoi pensare di rinvasare la tua Monstera solo quando le radici (quelle da terra, sia chiaro) escono dai fori di drenaggio del vaso.
Scegli un vaso solo di poco più grande, la Monstera ama dimorare in contenitori di dimensioni “raccolte”.
Scegli sempre un substrato ben drenante ed arieggiato per il tuo mostro verde.
Mescola poco terriccio con buona parte di perlite, un po’ di argilla espansa , qualche sfilaccio di sfagno e tanto tanto bark.
Io ho testato con successo questi quattro tipi di substrato per le mie Monstera:
solo sfagno;
solo argilla, in coltivazione semi idroponica;
terriccio (di buona qualità) e perlite in proporzione 40 - 60;
bark, argilla espansa e un po’ di terriccio.
Perché la Monstera non fa i buchi?
Croce e delizia di questa pianta, sono le fenestrature, ovvero le tipiche aperture che caratterizzano le foglie di Monstera deliciosa.
Bene, la verità è che la pianta nasce con foglie a forma di cuore intere, senza buchi né tagli.
Solo con la crescita d’età della pianta, si potrà assistere alla nascita delle prime foglie fenestrate.
Più la pianta diventerà matura, più le foglie saranno lavorate.
Non ci sono formule magiche da recitare per avere foglie forate, solo cura e pazienza.
Se la tua pianta adulta non ha i forellini rotondi che tutti noi possessori della pianta Monstera Deliciosa bramiamo, potrebbe essere una Monstera borsigiana.
Della differenza tra Monstera deliciosa e Monstera borsigiana, parleremo in separata sede: merita un capitolo a parte.
Come propagare la Monstera deliciosa?
Se vuoi donare ai tuoi più cari amici una Monstera, a partire dalla tua pianta, puoi ricavare una talea.
Ti basterà procurare un taglio netto al di sotto di un nodo (il punto di intersezione delle partenze di due foglie) ed immergere la talea così ottenuta in acqua, per qualche mese. Quando le radici saranno carnose e lunghe almeno 5 cm potrai rinvasare la tua nuova piantina.
Se la tua pianta di Monstera deliciosa è saldamente aggrappata a un palo di sfagno, sarà più facile propagare. Le radici aeree che si insinuano nel palo rappresentano un ottimo punto di partenza.
Puoi fare un taglio apicale o realizzare più talee che includono radici aeree, ma sempre tenendo conto che la tua nuova piantina deve includere un nodo.
Trovo che passare la talea da acqua alla terra sia piuttosto traumatico per la nuova pianta, a meno che il nuovo substrato non sia davvero leggero e ben areato.
Di solito è bene prima passare la talea in acqua e poi, dopo qualche tempo, nel substrato definitivo.
Hashtag Monstera Monday
Ogni lunedì, si celebra il #monsteramonday.
In questa occasione tutti gli orgogliosi proprietari di una Monstera si riuniscono virtualmente scambiandosi le testimonianze fotografiche delle crescite dei loro esemplari. Quindi, se hai una pianta del genere Monstera, posta la sua foto su Ig con il tag #monsteramonday. Segui l'hashtag per non perderti neanche una foto.
Se ti stai approcciando da poco al mondo delle piante da interno, dai un'occhiata a questo post, ricco di consigli generali per principianti o a queste stories in evidenza su Instagram in cui ti racconto in video come ho trasformato il mio pollice nero in un pollice verde.
P.s. Ho curato la rubrica #piccolabotanicaillustrata dedicata alle piante da interno sul magazine Nytliv.
Le mie mini-care guides sono state accompagnate dalle splendide illustrazioni a cura di @illustrazionilaura. Il primo appuntamento, sul numero di Febbraio, è stato proprio dedicato alla Monstera deliciosa.